
Resca, Confimprese: «L’Italia è bella. Lo pensa la totalità dei turisti che la visita. Arte, cibo e moda in pole. Napoli amata dal 40% degli americani. Caserta attira il 50% dei turisti»
Confimprese presenta l’indagine ‘Mobilità, accoglienza, cultura e fascino. Il nostro Paese visto con gli occhi degli altri’, svolta in collaborazione con Nielsen per tracciare un’analisi dell’Italia in base al percorso esperienziale vissuto dagli stranieri che l’hanno visitata negli ultimi 2 anni
(Milano, 14 aprile 2016) – L’Italia è bella. Il 95% dei turisti è soddisfatto dell’intero percorso esperienziale fatto durante il soggiorno in Italia, persino i giapponesi ipercritici per definizione. Il Belpaese piace. Piacciono l’arte, il cibo, la moda. I musei e lo shopping. Certo non mancano alcuni giudizi critici, che riguardano in particolar modo trasporti e infrastrutture e la percezione del costo dei servizi, soprattutto per quanto concerne la nostra rete autostradale. Criticità rilevate perlopiù da francesi e giapponesi, che vengono però perdonate o dimenticate. Prova ne sia che quasi il 95% degli intervistati tornerebbe a visitare il nostro Paese e, con analoghe percentuali, lo raccomanderebbe a parenti e amici.
Roma, Venezia, Firenze, Milano, Napoli sono le mete naturali per l’83% dei turisti, ma non scherzano nemmeno mare, montagna e laghi con la Toscana in testa per località minori visitate sia al mare che all’interno.
Questi in sintesi i dati della ricerca Mobilità, accoglienza, cultura e fascino. Il nostro Paese visto con gli occhi degli altri, che Confimprese ha commissionato a Nielsen per scattare una fotografia precisa del Sistema Italia nel suo complesso e che è stata presentata il 14 aprile a Roma alla presenza del ministro Franceschini. Il progetto, che per altro non intende fornire dati ufficiali di natura statistica/quantitativa sui flussi turistici di incoming e permanenza in Italia, è stato costruito e realizzato insieme ad aziende leader dell’intera filiera oggetto dell’indagine.
«Il turismo straniero è prevalentemente concentrato sulle città d’arte e sui più noti luoghi di villeggiatura – commenta Mario Resca, presidente Confimprese –. Dobbiamo promuovere un turismo più diffuso e sostenibile che raggiunga più capillarmente il nostro territorio. E’ necessario fare sistema tra le istituzioni e tutti gli operatori della filiera, predisporre un piano strategico organico che comunichi il nostro Paese nella sua interezza. Uso integrato delle tecnologie e intermodalità sono due temi su cui lavorare per garantire ai visitatori facilità sia di informazione sia di spostamento attraverso l’Italia».
Il profilo del turista: così vede Napoli e la costiera amalfitana
E’ al quinto posto nel ranking delle città più visitate dai turisti stranieri. E non solo per i musei e gli scavi di Pompei, ma anche per le bellezze incantevoli della costiera amalfitana. Vedi Napoli e poi muori? Sì per quasi il 40% degli americani, il 36% dei russi e il 29% dei giapponesi. Meno per i nostri cugini europei, più tiepidi nei confronti della città partenopea, forse anche perché non è la prima volta che vengono l’Italia. A visitarla è solo il 22% degli inglesi, il 16% dei francesi, l’11% dei tedeschi.
Le mete cult? Nell’ordine: la Reggia di Caserta, che attira il 50% dei turisti che soggiornano a Napoli, di cui i più assidui frequentatori sono gli statunitensi. Seguono gli scavi di Pompei/Ercolano (45% di turisti) e il Museo di Capodimonte con percentuali molto inferiori (25%). Il livello di soddisfazione dei visitatori è al 59% su Caserta, segno evidente di come il modello principe del barocco italiano, nonostante la percentuale dei molto soddisfatti, necessiti di maggiori attenzioni rispetto a Pompei (64% di molto soddisfatti) e a Capodimonte (65%).
Tra le strutture alberghiere più utilizzate, la percentuale di molto soddisfatti per i 5 stelle è pari al 73%, quella dei 4 stelle è al 52%, mentre quella dei 3 stelle è al 32 per cento. Rispetto ad altre località, da sottolineare come le percentuali di soddisfatti per gli hotel a 1 e a 2 stelle sia sopra media (vicina a quella dei 3 stelle).
Anche i luoghi di ristorazione più frequentati registrano livelli di soddisfazione al di sopra delle altre principali città italiane, con le pizzerie che fanno segnare una percentuale di molto soddisfatti pari al 60% (più 5 punti rispetto alla media nazionale) e i ristoranti con un 54% di molto soddisfatti (sempre più 5 punti rispetto alla media).
Oltre a cibo e abbigliamento, il 40% acquista prodotti dell’artigianato locale (29% la media nazionale) e il 64% souvenir (55% la media nazionale).
Dell’86% di turisti che in Italia soggiorna al mare il 14% sceglie la costiera amalfitana, Capri, Ischia e Campania. Ad amare maggiormente questi luoghi è il 41% dei giapponesi e il 34% degli americani, entusiasti questi ultimi per eccellenza di tutte le nostre bellezze naturali. Un cinese su tre soggiorna in costiera e nelle isole, più tiepidi come al solito gli europei: il 20% degli inglesi, il 13% dei francesi e solo il 7% dei tedeschi.
Sistema Paese: le principali evidenze
Premesso che l’88% del campione interpellato è venuto nel Belpaese per vacanza e il 95% ritornerebbe. Considerato che il 30% c’era già stato 2 o più volte e che il 65% ha organizzato e prenotato il viaggio su Internet, sgombriamo subito il campo da ogni equivoco: i giudizi dei turisti stranieri sono in taluni casi affilati e pungenti. Chi ha viaggiato in aereo apprezza puntualità del volo e pulizia in aeroporto, ma lamenta le code al controllo passaporti e le attese per il ritiro bagagli ed esprime un giudizio negativo sulla conoscenza delle lingue e i prezzi (volo, mezzi di collegamento con le città). Chi ha utilizzato il treno per arrivare o spostarsi in Italia esprime un giudizio molto positivo sull’Alta velocità e sugli IC/EC con un indice di soddisfazione del 32% sulla puntualità e del 31% sulla pulizia a bordo treno, ma giudica negativamente i
regionali, dal costo dei biglietti alla sicurezza alla puntualità. Chi, infine, ha utilizzato l’autostrada (72% dei viaggiatori in auto, moto, pullman) sostando nelle aree di servizio, ha apprezzato la gentilezza del personale, il comfort dell’ambiente e il cibo (offerta, qualità), ma uno su tre è insoddisfatto dei prezzi del carburante, dei pedaggi autostradali e della pulizia dei servizi igienici.
Sette i paesi monitorati: 3 europei Francia, Inghilterra, Germania, 4 extraeuropei Russia, Cina, Giappone, Usa e un campione di popolazione intervistata tra i 25 e i 70 anni che ha fatto un viaggio di almeno 2-3 giorni negli ultimi 2 anni in Italia.
I più critici? I giapponesi. Che sulla parte infrastrutturale bocciano i costi eccessivi dei biglietti dei treni, la cortesia del personale di bordo e la sicurezza su aerei e treni. Spendono 180 euro al giorno, viaggio escluso, per il loro soggiorno in Italia e non disdegnano anche località ambite tra cui Capri, Ischia e Toscana, ma risparmiano sull’hotel, tanto che il 45% alloggia nei 3 stelle.
I francesi, che nel nostro Paese arrivano perlopiù in auto (39%), criticano nel 35% dei casi la pulizia, la segnaletica e, nel caso di utilizzo dei mezzi pubblici, hanno da dire anche sul costo del biglietto. Spendono 84 euro al giorno, viaggio escluso, per un soggiorno mordi e fuggi, di 2 o 3 giorni soprattutto in hotel a 3 stelle (37%).
I più appassionati? Gli americani apprezzano le perle del Belpaese, compreso il cibo e l’italian life style. Sono insieme ai cinesi tra coloro che spendono di più con un budget di 265 euro al giorno, viaggio escluso, e si dimostrano soddisfatti di visitare anche città come Bologna, Siena o Torino; il 38% soggiorna in hotel a 5 stelle e non si nega un soggiorno alle terme (16%) o una serata a un festival (18%). Spendono più degli altri per l’acquisto di opere d’arte sia in galleria sia attraverso le aste.
Gli inglesi nel nostro Paese vengono principalmente per clima e cibo e ci rimangono da 4 a 7 giorni con un budget di 97 euro al giorno, viaggio escluso. Oltre la metà dei turisti d’Oltremanica predilige pranzare al ristorante, il 30% in pizzeria. Nel ranking delle città più visitate Roma è in pole, seguita da Venezia, ma anche la Toscana non scherza nelle preferenze degli anglosassoni: il 24% va al mare e il 28% in collina. E si trattano anche bene, visto che il 37% sceglie hotel a 4 stelle.
I tedeschi sembrano prediligere le nostre bellezze paesaggistiche e ne sono affascinati per il 71%, ma non trascurano certo musei e monumenti (64%). Nel nostro Paese il 55% arriva in auto, il 74% si sposta sempre in auto lungo lo Stivale perché ama anche andare alla scoperta di luoghi diversi come il Lago di Garda e il mare della Toscana. Venezia resta, però, la meta preferita per il 32% di loro e Roma per il 31 per cento. Negli alberghi a 4 stelle soggiorna il 31% dei tedeschi, ma aumenta la schiera di coloro (11%) che scelgono l’accomodation in appartamenti a scambio o in affitto. Spendono al giorno 100 euro, viaggio escluso.
I russi non disdegnano soluzioni lussuose sia negli alberghi sia nello shopping, nonostante un budget medio di 118 euro al giorno, viaggio escluso. Soggiornano in hotel a 4 stelle (37%) e consumano i pasti al ristorante dell’hotel (45%). Quanto allo shopping, l’87% compra cibo, il 74% abbigliamento, l’85% souvenir. Dove? Preferibilmente al supermercato, negli outlet e nei centri commerciali.
I cinesi amano lo shopping. I sudditi del celeste impero, con un budget di 328 euro al giorno viaggio escluso, superiore agli americani, non si fanno mancare nulla: dagli alberghi a 4 e 5 stelle scelti dal 75% di loro all’acquisto di abbigliamento e accessori di lusso (38%) e di opere d’arte (29%). Amano non solo le vie dello shopping in centro città (77%), ma anche i centri commerciali. Nel ranking di chi ha visitato maggiormente Milano, la città della moda per eccellenza, figurano proprio i cinesi che non a caso hanno anche visitato Expo 2015 più degli altri. Certo, dopo il capoluogo meneghino, non potevano mancare a Roma (57%) e a Firenze (46%).
L’Italia è, dunque, un gran Paese e nonostante sia scesa all’ottavo posto per contributo di turismo al Pil, ha necessità di un’iniezione di fiducia proprio da parte di noi italiani, che dovremmo maggiormente valorizzare le nostre capacità, competenze e la qualità del nostro stile di vita così apprezzati dal pubblico straniero.